CAPUA 17/01/009 Anche quest’anno, Capua, ha rispettato la millenaria tradizione locale, e cioè quella di accendere i grandi falò in vari posti della città, in occasione della festa di S. Antonio Abate. Infatti, ieri sera, abbiamo ripreso il falò acceso davanti alla Chiesa di S. Giuseppe (vedi foto) con tanta gente che ha voluto degustare il classico panino con broccoli preparati da un professionista del settore. S. Antonio Abate è il protettore degli animali domestici e guaritore di una rara malattia, che comunemente veniva chiamata dai contadini, “Fuoco di S. Antonio”, l’accensione del fuoco, è infatti, caratteristica dei riti di distruzione e purificazione di questo male. S. Antonio Abate è il Santo più venerato fra i contadini che lo festeggiano, oltre che con grandi fuochi, con tradizionali banchetti e cibi rituali. “Nella nostra bella Capua, - ci dicono alcuni presenti – la festa di S. Antonio Abate, si festeggia in diversi posti, oltre ad accendere i falò, preventivamente sistemati, ci si accinge alla consumazione di abbondanti panini e, in rispetto della tradizione, grosse grigliate di pancetta e salsiccia arrostite sulla brace stessa dei falò. Oltre ad “abbuffarsi”, però, in passato, le strade erano gremite di persone di tutte le età, si ascoltava tanta buona musica folk, anche perché, i festeggiamenti, erano patrocinati dal comune, meno male che, da alcuni anni, l’amministrazione comunale, oltre alla festa di Carnevale, ha fatto in modo che questa non venisse passata in ultima categoria. Sono certo, però, che se ci fosse un po’ di interessamento in più anche da parte del comitato cittadino del rione, la festa in onore del Santo, ed in modo particolare il momento dell’accensione del falò che accendiamo annualmente davanti alla Chiesa di San Giuseppe, - conclude così il nostro interlocutore – sarebbe vissuto con più entusiasmo.
BERNARDINO MANZO
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