mercoledì 17 dicembre 2008

Capua 17/12//2008 L’apertura del nuovo casello autostradale di S.Maria Capua Vetere,inaugurato l’altro giorno,in presenza tra gli altri dei Presidenti della provincia e regione,non ha suscitato troppo entusiasmo nell’ambiente politico capuano. Ricordiamo che ad officiare la cerimonia di inaugurazione,vi era l’arcivescovo di Capua Bruno Schettino,che con le sue pacate e penetranti parole ha scosso molto interesse da parte dei presenti. La nuova uscita dell’ A1, che oggi si chiama:S.Maria Capua Vetere,era stata progettata circa trentenni orsono, dagli allora dirigenti regionali e provinciali, appartenenti granparte alla Democrazia Cristiana,ed avrebbe dovuto chiamarsi “Capua Sud”,in considerazione che l’uscita che riporta il nome della città rivierasca trovasi a circa 8 km dal centro abitato. Ma i governi e governini che si sono succeduti,hanno concentrato i loro interessi sulla città del foro,infatti la città di S.Maria Capua Vetere,dava l’impressione di essere poco collegata alla maggior arteria autostradale, e pertanto oggi la città che ha per Sindaco il dott. Iodice,esponente del centro sinistro,ha avuto quello che sperava. Logisticamente ,la nuova uscita autostradale ,non può che apportare vantaggio all’intasatissimo traffico che soffoca la città di Capua,infatti tutti coloro che provenienti da Roma devono proseguire nei paesi confinanti con S.Maria Capua Vetere,non sono più costretti ad attraversare il tratto che dall’uscita di Capua porta appunto a Caserta,snellendo visibilmente il traffico cittadino. “Sono d’accordo che la nuova uscita sarà vantaggiosa anche per noi Capuani,dice il sig. Antonio,ex assessore comunale e noto imprenditore Capuano,ma quello che non può essere accettato da me che sono un politico di vecchio stampo e che quando insieme all’Onorevole Giuseppe Santonastaso,Don Nicola Di Mura abbiamo inoltrato il progetto della costruzione sia dello sbocco autostradale e sia di un arteria che collegasse la città di Capua con la strada statale Caserta Benevento. A prescindere ora da come si chiama l’uscita, il problema è un altro,e che grazie alla nuova classe politica ci sono voluti trent’anni per vedere queste opere completate, e questo solo grazie alla negligenza e forse all’indole di carattere esclusivamente personale che i nuovi politici applicano nell’esercitare quelle che loro forse ritengono sia una professione,dalla quale devono anche trarne profitto,ma ai miei tempi non era cosi,credetemi,non è questo il modo di fare politica!perciò rivolgendomi all’intera popolazione della città di Capua li raccomando di non commettere ulteriore errore quando saranno di nuovo chiamati ad eleggere chi li dovrà rappresentare”
BERNARDINO MANZO

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